Il Territorio

Villa la Montara sorge nel comune di Oppeano, in un territorio a forte vocazione agricola situato a 22 km a sud di Verona.
L’aspetto di queste zone di pianura, nell’antichità densamente forestate e fortemente incise dal passaggio dei fiumi, è stato profondamente modificato dal millenario intervento dell’uomo, che fin dall’età del Bronzo ha abitato queste aree costruendo villaggi palafitticoli (come Feniletto di Oppeano).
Oppeano fu un abitato importante dei Veneti Antichi nell’età del Ferro, come rivelano una serie di rinvenimenti occasionali a partire dall’Ottocento e tramite scavi e ricognizioni di superficie, operate dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici con l’Università degli Studi di Verona, che proseguono tuttora.
Il sito della Montara è legato a vari ritrovamenti archeologici: risale al 1878 il recupero di reperti in bronzo databili tra il IX e il VI sec. a.C.. A poca distanza fu altresì rinvenuto il celeberrimo elmo di Oppeano, conservato oggi al Museo Archeologico di Firenze, un elmo in bronzo a calotta conica decorato con figure di cavalli e centauro alato, datato al V secolo a.C.
La ricchezza delle testimonianze archeologiche presenti nella zona è dimostrata dagli importanti reperti conservati nel vicino museo civico di Legnago, www.centroambientalearcheologico.it, in un excursus cronologico che parte dalla preistoria per giungere sino all’età romana e celtica.
In particolare il Museo conserva reperti provenienti da necropoli dell’ Età del Ferro della zona di Oppeano, come lo splendido cinturone a losanga in lamina bronzea proveniente dalla necropoli di Fondo Gambin, risalente al VI – V secolo a.C.; è inoltre presente una vetrina dedicata proprio ai ritrovamenti da una necropoli attiva dal VII – VI e dal III – I sec. a.C. alla Montara, con un frammento di kilyx attica; provengono infine dalla più famosa necropoli rinvenuta a Oppeano, in località Le Franchine pregevoli oggetti di corredi tombali lasciati dai Paleoveneti nelle loro sepolture, in un periodo dall’VIII al V sec. a.C.
La pacifica penetrazione dei Romani in Veneto, iniziata a partire dal III sec. a.C., ebbe compimento con l’acquisizione della cittadinanza romana da parte di Verona e del suo territorio assurti a municipium romano nel 49 a.C.
Oppeano, come Bovolone, come Cerea, nell'alto Medioevo divenne un castrum, un campo trincerato, cioè circondato e protetto da un fossato .
In età feudale e comunale si presentò la necessità di rendere più consistenti e più stabili le opere di difesa del castrum primitivo, e attorno ad esso, o in sostituzione di esso, si costruì un modesto castello, un oppidum, da cui deriva il toponimo Oppeano, Hupedanum ed Eupedanum citati in documenti che risalgono al 967 e al 977: un borgo fortificato fin dai primi secoli del Medioevo.
Dopo la breve dominazione di Ezzelino da Romano ed il passaggio alla Signoria Scaligera, dal 1405 a 1796 il territorio fece parte della Repubblica Serenissima di Venezia.

Nel Quattrocento e Cinquecento nacquero le corti, strutture agricole autosufficienti e fortificate che nei secoli successivi si trasformarono nelle lussuose ville che caratterizzano ancora oggi il territorio.

Comune di Oppeano (VR)


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